-Ingredienti:
Per le frittelle (pancakes):
2 uova
100 g di zucchero
2 cucchiai di miele (per un sapore più morbido)
100 ml di acqua
150 g di farina 00
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di salsa di soia (opzionale, ma dona un tocco unico)
Un pizzico di sale
Olio per cuocere
Per il ripieno:
200 g di anko (pasta di fagioli azuki dolci, che puoi acquistare già pronta in alcuni negozi di alimentari asiatici o preparare da te)
Preparazione:
1. Preparare le frittelle (pancakes):
In una ciotola, sbatti le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungi il miele e mescola bene.
In un’altra ciotola, setaccia la farina con il lievito e un pizzico di sale.
Unisci gradualmente gli ingredienti secchi al composto di uova, alternandoli con l’acqua e mescolando delicatamente per evitare grumi.
Se desideri, aggiungi un cucchiaino di salsa di soia per un sapore unico e leggermente salato che contrasta con il dolce dell'anko.
Lascia riposare l’impasto per circa 15-20 minuti.
2. Cuocere le frittelle:
Scalda una padella antiaderente a fuoco medio e spennellala leggermente con un po’ di olio.
Versa un po' di impasto nella padella formando dei dischi di circa 7-8 cm di diametro. Cuoci per circa 1-2 minuti su un lato, fino a quando si formano delle bollicine sulla superficie.
Gira il pancake e cuoci l'altro lato per 1 minuto, fino a doratura.
Continua a cuocere tutte le frittelle e mettile da parte a raffreddare leggermente.
3. Preparare il ripieno:
Se usi l'anko già pronto, semplicemente mettilo in una ciotola e, se necessario, mescolalo per renderlo più morbido.
Se preferisci preparare l'anko da zero, puoi cuocere i fagioli azuki con acqua e zucchero fino a ottenere una consistenza densa e dolce.
4. Assemblare il Dorayaki:
Prendi un pancake e metti un cucchiaio di anko al centro. Poi copri con un altro pancake, premendo delicatamente per farli aderire.
Ripeti con il resto degli ingredienti.
5. Servire:
I Dorayaki sono pronti per essere gustati! Puoi servirli subito o lasciarli riposare per qualche ora, poiché tendono a diventare ancora più morbidi.
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