Ciambotta: la ricetta di mia madre dello stufato di verdure estive
Tra i profumi dell’estate, c’è un piatto che più di ogni altro racconta la semplicità e la generosità della terra: la ciambotta. Uno stufato di verdure che non ha una vera e propria ricetta scritta, perché nasce dall’orto, dal momento e dall’istinto di chi lo prepara. Eppure, ogni volta è una festa di colori, sapori e tradizioni.
Nel mio ricettario di famiglia non poteva mancare. E anche se ogni casa ha la sua versione, io ti racconto la mia. Quella che preparo da anni quando zucchine, melanzane, patate e pomodori abbondano nel cestino e il profumo dell’origano essiccato — raccolto a luglio tra i sentieri del Cilento — mi fa venire voglia di metterlo dappertutto.
La ciambotta è un piatto povero solo all’apparenza. In realtà, è ricca di sostanza, ideale da servire fredda o da usare per farcire bruschette e torte rustiche. Perfetta anche per chi segue un’alimentazione vegetale o desidera un contorno nutriente ma leggero.
Ciambotta: la ricetta di mia madre dello stufato di verdure estive
Gli ingredienti
1 melanzana (circa 200 gr)
2 patate (circa 200 gr)
1 di zucchina (150/200gr)
1 peperone
200 g di pomodori o pomodorini
1 spicchio di aglio
1 cipolla (o scalogno)
qualche fogliolina di prezzemolo
Qualche foglia di basilico
Origano essiccato q.b.
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale q.b.
Come la preparo
Comincio sempre dalle verdure: le lavo, le asciugo e le taglio tutte a tocchetti. Aglio e cipolla li trito grossolanamente, giusto per dare l’aroma di fondo.
Scaldo abbondante olio EVO in una pentola in ghisa — uso la stessa che usava mia madre — e faccio rosolare aglio e cipolla senza farli colorire troppo. Poi inizio ad aggiungere le verdure una alla volta, rispettando i loro tempi: prima le patate, poi le melanzane, i peperoni, le zucchine e infine i pomodori. Questa è la sequenza che preferisco per ottenere un equilibrio perfetto tra morbidezza e consistenza.
Quando le verdure iniziano a intenerirsi, aggiungo mezzo bicchiere scarso di acqua, regolo di sale, copro con un coperchio e lascio cuocere a fuoco medio per 15–20 minuti, mescolando ogni tanto. A cottura ultimata, tolgo il coperchio e lascio asciugare il fondo, se necessario.
E poi la lascio riposare. Perché è così che si gusta meglio: a temperatura ambiente o ben fredda, quando i sapori si sono abbracciati per bene.
Un piatto semplice, ma mai uguale
La cosa più bella della ciambotta è che non ce ne sono due uguali. Cambia con le stagioni, con l’orto, con chi la prepara. È un piatto che racconta il territorio, le abitudini di una famiglia, l’amore per le cose genuine.
Provala anche tu, magari con un filo d’olio a crudo e una fetta di pane casereccio. Oppure come ripieno per una torta salata (in tal caso dobbiamo farla asciugare per bene in cottura – foto in basso). Vedrai che tornerai spesso a questa ricetta.
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