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mardi 17 juin 2025

Cipolline in agrodolce della nonna




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🧅 Cipolline in agrodolce della nonna: il contorno che profuma di ricordi


Chi ha avuto una nonna che cucinava “come una volta” sa bene cosa si prova quando si riassaporano quei piatti semplici ma dal sapore profondo e rassicurante. Le cipolline in agrodolce sono proprio uno di quei contorni che sembrano arrivare da un’altra epoca: pochi ingredienti, nessuna fretta, e un risultato che conquista ogni volta, boccone dopo boccone.


Questa è la ricetta della mia nonna, tramandata con affetto e custodita gelosamente nei suoi vecchi quaderni di cucina. Una preparazione antica, ideale per accompagnare secondi di carne, formaggi stagionati, oppure semplicemente da gustare con una fetta di pane rustico per raccogliere la salsina dolce e caramellata.



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📝 Ingredienti (per 4 persone)


500 g di cipolline borettane (fresche o già sbucciate)


3 cucchiai di zucchero (meglio se di canna, per un sapore più intenso)


4 cucchiai di aceto di vino bianco (oppure balsamico, se preferisci una nota più corposa)


1 bicchiere d’acqua (circa 200 ml)


3 cucchiai di olio extravergine d’oliva


Sale q.b.


Pepe nero macinato fresco (facoltativo, ma consigliato)




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👩‍🍳 Preparazione passo-passo


1. La pazienza della nonna: la pulizia delle cipolline


Se usi le cipolline fresche, il primo passaggio richiede un po’ di pazienza: vanno pulite una ad una, eliminando la pellicina esterna. Un trucchetto della nonna? Sbollentale per 2 minuti in acqua bollente: la buccia verrà via in un attimo!

Se invece hai quelle già sbucciate, sarà sufficiente sciacquarle bene sotto l’acqua corrente per eliminare eventuali residui e conservarne la dolcezza naturale.


2. La base del sapore: la rosolatura


In una padella larga e antiaderente, scalda 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva.

Aggiungi le cipolline, distribuiscile bene sul fondo e lasciale rosolare a fiamma media per 5-6 minuti, rigirandole spesso: devono prendere un leggero colore dorato su tutti i lati. Questo passaggio è fondamentale per sigillare i sapori e dare carattere al piatto.


3. La magia dell’agrodolce


Quando le cipolline saranno ben dorate, spolvera con lo zucchero e mescola con delicatezza: lo zucchero inizierà a caramellare leggermente, avvolgendo ogni cipolla in una patina lucida e profumata.


A questo punto, versa l’aceto: sentirai sfrigolare e un profumo pungente invaderà la cucina, proprio come accadeva nella cucina della nonna. Lascia evaporare l’aceto per un paio di minuti, affinché perda l'acidità in eccesso e rilasci tutta la sua aromaticità.


4. La cottura lenta, come si faceva una volta


Aggiungi il bicchiere d’acqua, un pizzico generoso di sale e, se vuoi, anche una macinata di pepe nero.

Abbassa la fiamma al minimo, copri con un coperchio e lascia cuocere lentamente per circa 25-30 minuti, girando di tanto in tanto.


Durante questa fase, le cipolline si inteneriscono e assorbono i sapori della glassa agrodolce. La pazienza viene premiata: il risultato è una consistenza fondente e un profumo delizioso che si diffonde per tutta la casa.


5. La finitura: quel tocco lucido che conquista


Quando le cipolline saranno morbide, togli il coperchio e alza leggermente la fiamma.

Lascia restringere il fondo di cottura, fino a ottenere una salsina densa, lucida e leggermente caramellata. Il profumo sarà inebriante.



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🍽️ Come servire le cipolline in agrodolce


Calde: perfette per accompagnare un arrosto, delle polpette o uno spezzatino.


Tiepide: con formaggi stagionati, salumi o piatti rustici da tagliere.


Fredde: come antipasto su crostini, o all’interno di un’insalata gourmet.




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🧊 Conservazione


Puoi conservarle in frigorifero per 3-4 giorni in un contenitore ermetico. Il giorno dopo sono ancora più buone, perché i sapori si intensificano.

Si possono anche conservare sottovuoto o in barattolo, se vuoi prepararle in anticipo per una cena speciale.



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❤️ Un sapore che racconta una storia


Ogni volta che cucino queste cipolline, rivedo la mia nonna china sui fornelli, con il grembiule a quadretti e il cucchiaio di legno sempre in mano.

Questa ricetta non è solo un contorno: è un viaggio nel tempo, una coccola, un modo per riportare in tavola il gusto delle cose buone e fatte con amore.



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