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🍳 Uova al purgatorio: il secondo piatto povero che sa di casa
Certe ricette parlano una lingua semplice, fatta di ingredienti comuni e gesti antichi, eppure riescono sempre a scaldare il cuore. Le uova al purgatorio sono proprio così: un piatto che nasce dalla tradizione contadina del Sud Italia, probabilmente dalla Campania, e che ancora oggi conquista con il suo profumo intenso di pomodoro e basilico.
Il nome, così evocativo e un po’ misterioso, ha origini popolari. Le uova, immerse nella salsa rossa e fumante, ricordano le anime del purgatorio avvolte dalle fiamme. Ma non lasciarti impressionare: si tratta di una preparazione semplicissima, economica e veloce, perfetta quando il tempo è poco ma non vuoi rinunciare a qualcosa di saporito e genuino.
Che sia per una cena veloce, un pranzo dell’ultimo minuto o una coccola serale con tanto pane da inzuppare nel sugo, le uova al purgatorio ti salveranno sempre.
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🥄 Ingredienti (per 2 persone)
300 g di polpa di pomodoro (puoi usare anche pomodori pelati o passata rustica)
4 uova fresche
1 cipolla (meglio se dorata o bianca, per un gusto più dolce)
1 spicchio d’aglio
Peperoncino q.b. (fresco o secco, a seconda dei tuoi gusti)
Qualche foglia di basilico fresco
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale q.b.
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👩🍳 Preparazione passo passo
1. Prepara il soffritto
Inizia affettando finemente la cipolla e sbucciando uno spicchio d’aglio. Versa 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva in una padella ampia, meglio se antiaderente o in ghisa, e fai scaldare a fiamma media.
Aggiungi la cipolla e l’aglio intero, e lascia rosolare dolcemente per qualche minuto: la cipolla deve diventare morbida e trasparente, ma senza bruciarsi. Il profumo che inizierà a sprigionarsi sarà già un invito irresistibile.
2. Aggiungi il peperoncino e la polpa di pomodoro
Unisci un pizzico di peperoncino, dosandolo in base a quanto ti piace il piccante.
Mescola bene, poi aggiungi la polpa di pomodoro. Sala leggermente e lascia cuocere a fiamma medio-bassa per 10 minuti, mescolando ogni tanto. La salsa deve restringersi un po’ ma restare comunque morbida.
> 💡 Se usi pomodori pelati interi, puoi schiacciarli con una forchetta direttamente in padella.
3. Rimuovi l’aglio e aggiungi il basilico
Trascorsi i 10 minuti, rimuovi lo spicchio d’aglio (il suo compito è finito!) e profuma il tutto con qualche foglia di basilico fresco spezzettata con le mani.
4. Rompi le uova e cuoci al punto giusto
Con un cucchiaio, crea quattro piccoli incavi nella salsa e rompi delicatamente le uova, facendole scivolare nei "nidi" di pomodoro.
Copri con un coperchio e cuoci a fuoco dolce per circa 10 minuti, finché l’albume non sarà ben rappreso ma il tuorlo resterà ancora morbido e cremoso. Se ti piacciono le uova ben cotte, prolunga la cottura di qualche minuto.
5. Servi subito, con tanto pane
Togli dal fuoco, spolvera con un altro po’ di basilico fresco se vuoi, e porta in tavola direttamente nella padella o in piatti fondi ben caldi.
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🥖 Come accompagnarle?
Un piatto così semplice e rustico merita solo una cosa: pane casereccio a volontà! Che sia una fetta abbrustolita o un pezzo di filone fresco, l’importante è che sia pronto per fare la scarpetta.
Puoi servirle anche con un contorno di verdure grigliate o una fresca insalata di stagione.
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🌶 Varianti e consigli
Con il formaggio: per un tocco extra, puoi aggiungere qualche scaglia di pecorino o parmigiano poco prima di spegnere il fuoco.
Con i legumi: in alcune zone, si aggiungono ceci o fagioli al sugo per renderlo più ricco e sostanzioso.
Senza cipolla: se preferisci un sapore più leggero, puoi fare il soffritto solo con aglio e olio.
In versione shakshuka: puoi aggiungere anche peperoni o zucchine a cubetti per una versione più colorata e ricca, in stile mediorientale.
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❤️ Conclusione
Le uova al purgatorio sono il perfetto esempio di quanto la cucina povera possa essere straordinaria. Un piatto antico, ma sempre attuale, capace di portare in tavola calore, gusto e semplicità.
E poi diciamolo: cosa c’è di meglio di un piatto che si prepara in meno di mezz’ora e fa felice tutta la famiglia?
Provale, raccontami la tua versione nei commenti e… non dimenticare il pane! 😉
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